Il cervello ama le novità

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Anche se non ricordiamo sempre tutto, la memoria umana ha un rendimento nettamente migliore del computer più performante. I risultati sempre più cospicui che scaturiscono dalla ricerca sul cervello forniscono informazioni importanti su come preservare e stimolare la nostra memoria. Tuttavia, sono parecchie le persone che, con il passare degli anni, temono di perdere la memoria. A questa paura se ne aggiunge un’altra: quella di non soffrire solo di una normale perdita di memoria dovuta all’età, ma anche di gravi malattie cerebrali come l’Alzheimer. Simili timori vanno presi sul serio, tuttavia in questa sede vogliamo ricordare anche le buone notizie emerse dalla ricerca sul cervello: alcune capacità mnemoniche migliorano con l’avanzare degli anni. Da alcuni studi è infatti emerso che nel corso della vita il nostro vocabolario si arricchisce costantemente. La cosiddetta «memoria semantica» è migliore tra i settantenni e gli ottantenni che nei giovani adulti o nelle persone sui 60. Il fatto che nei test linguistici le persone anziane se la cavino meglio è probabilmente dovuto alla loro esperienza della vita. La scienza, inoltre, è alla costante ricerca di metodi per migliorare le prestazioni mnemoniche in età avanzata.

  • L’esercizio fisico protegge le connessioni nervose nel cervello e quindi anche le funzioni cerebrali.
  • È molto utile anche una dieta ricca di antiossidanti, come quelli che si trovano nella frutta, per esempio nei mirtilli o nelle fragole, o nelle verdure come gli spinaci.
  • Le attività mentalmente stimolanti come leggere, fare cruciverba o suonare uno strumento mantengono in forma la memoria di lavoro.

Fare nuove attività è particolarmente stimolante per il cervello. La ricerca sul cervello consiglia di aprirsi alle novità, optando per percorsi diversi durante le passeggiate, iniziando a praticare nuovi sport, imparando una lingua nuova o a suonare uno strumento musicale. Anche i contatti sociali sono estremamente importanti. Purtroppo, però, ci sono persone che evitano le occasioni sociali per evitare l’imbarazzo di non ricordare i nomi di loro conoscenti. Tuttavia è proprio l’interazione sociale ad avere un effetto stimolante sul cervello, quindi prima di partecipare a un evento, nella tranquillità domestica, potrebbe essere una buona idea richiamare alla memoria i nomi delle persone che si potrebbero incontrare.

 

Il cervello è il nostro organo più importante: comanda il corpo, i sensi e le emozioni, ma in realtà lo conosciamo poco.

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La Settimana del cervello si svolgerà dal
10 al 16 marzo 2025.

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